Il nostro carisma

“Il carisma delle Suore Carmelitane Messaggere dello Spirito Santo è vivere secondo lo Spirito nella preghiera e nell’azione apostolica, cioè contemplare per evangelizzare alla luce dello Spirito Santo, e, mossi dai loro doni spirituali, portare frutto nelle buone opere e uscire a servire i fratelli dove e quando necessario”. (Regola di vita)

Il carisma di un istituto religioso è il dono dello Spirito Santo che ne ispira la fondazione e ne guida la missione nella Chiesa. È come il codice genetico che definisce l’identità e la spiritualità di ogni istituto. Essendo identità, non ci sarà nella Chiesa un carisma identico a un altro, ogni carisma è unico, è desiderio di Dio per quella porzione del suo popolo, e di conseguenza un dono da offrire a tutta la Chiesa e all’umanità.

Il nostro carisma nasce alla luce della Parola di Dio, in Luca 4,18ss:

«Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a annunziare il lieto messaggio ai poveri, a guarire quelli che hanno il cuore rotto, a proclamare la redenzione ai prigionieri, il recupero della vista ai ciechi, a rimettere in libertà i prigionieri, per pubblicare l’anno di grazia del Signore».

Nel 1998 siamo arrivate in Italia, precisamente a Roma. Oggi siamo qui in italia 6 comunità sparse sul territorio nazionale, di cui 1 Casa di Contemplazione.

Lo stile di vita del nostro Istituto è pro­fon­da­mente con­tem­pla­tivo, rad­i­cato nella tradizione del Carmelo Tere­siano, e al tempo stesso, arden­te­mente apos­tolico, cer­chi­amo di vivere la gioia e la fecon­dità spir­i­tuale, così come lo zelo apos­tolico. Usando pien­amente i doni e i carismi. Evangelizziamo in vari modi, usando la creatività che è propria dello Spirito, per il bene delle anime e l’arricchimento del Corpo Mist­ico di Cristo.

Oggi l’ Istituto è diffuso in Brasile, Italia, Francia e Spagna.

“Contemplare per evangelizzare alla luce dello Spirito Santo”

Come contemplazione intendiamo il movimento interiore verso l’incontro con Dio che avviene attraverso la preghiera, il silenzio e la solitudine tipici del Carmelo; meditazione sulla Parola di Dio; degli eventi quotidiani; della natura, che è stata creata da Dio piena di bellezza e bellezza; della ricerca della presenza costante di questo Dio che ci ama e che vive in noi.

Secondo Frei Maria Eugênio, nella sua opera Quero see a Deus, esistono tre forme di contemplazione naturale:

  1. Contemplazione estetica: avviene quando ci imbattiamo in una grande bellezza nella natura e ne rimaniamo estasiati. C’è una comunicazione tra l’anima e la bellezza vista. Gli occhi sono immobilizzati, l’anima è avvolta dall’emozione, dall’amore profondo, incontrando la realtà viva che sta dietro a tutta quella bellezza: Dio è il Bello per eccellenza. Qui si è svolta una contemplazione non sull’immagine vista, ma sul messaggio profondo che essa ha portato all’anima, conducendola all’incontro con Dio che l’ama e ha creato tutto per lei.
  2. Contemplazione intellettuale o filosofica: è l’esperienza del filosofo o del saggio che cerca la verità e in un attimo la trova, brillando davanti ai suoi occhi, illuminando la sua intelligenza, attirandolo e affascinandolo, facendolo fermare e fissarsi sulla scoperta, amandola per tutti gli sforzi che rappresenta. Qui amiamo e ci concentriamo sulla luce della verità, anche se non sappiamo che viene da Dio, basta che sia vera, perché se fosse una cosa contraria a Dio sarebbe una menzogna.
  3. Contemplazione teologica: è l’atteggiamento del teologo o dell’anima che cerca attentamente Dio, perché lo ama, studiando i dogmi e le verità della nostra fede, come anche la Sacra Scrittura. Ad un certo momento è sopraffatto dall’ammirazione per la luce che ne sgorga, per le bellezze che rivela e il suo sguardo si ferma, calmo, pieno d’amore. La contemplazione avviene qui attraverso l’intelligenza che viene illuminata, condotta al riposo, fissandosi sulla verità che ammira e in definitiva ama.
L’esperienza della contemplazione teologica ci conduce alla contemplazione soprannaturale o infusa, che è la grazia di Dio che agisce in noi, non più attraverso la luce dell’intelligenza, ma unicamente attraverso l’amore, avendo come oggetto di incontro non più le verità di Dio, ma Dio stesso. Qui agiscono i doni della santificazione, soprattutto il dono della sapienza, questo assaporare la presenza amorosa di Dio.

Siamo chiamati alla contemplazione, quindi dobbiamo sforzarci di vivere la dimensione naturale, che è quella che dipende da noi. Per incoraggiare la contemplazione cerchiamo:

  • Maggiore raccoglimento dei sensi e dello spirito, per sperimentare l’interiorità, rimanendo alla presenza di Dio che ci ama;
  • Sperimentare quotidianamente il Santo Sacrificio della Messa, unendoci al Signore che per amore si dona a noi;
    Pregate la liturgia delle ore, che santifica le ore della giornata;
  • Pregate mentalmente e meditate la Parola di Dio in silenzio;
  • Eseguire l’Adorazione Eucaristica tutti i giorni durante il giorno e talvolta durante la notte;
  • Pregate il Santo Rosario, meditando la vita di Gesù, sia individualmente che comunitariamente;
  • Creare momenti di preghiera comunitaria, di adorazione guidata, di lode carismatica, di Lectio Divina condivisa, tra gli altri;
  • Fare la lettura spirituale, cioè leggere un libro che nutra la nostra anima con l’amore per Dio e ci aiuti a pregare;
  • Cercare regolarmente il sacramento della confessione e la direzione spirituale;
  • Sforzatevi di vivere in silenzio durante tutta la giornata, evitando conversazioni inutili, cercando di rimanere alla presenza di Dio che è dentro di noi, nel nostro castello interiore e dialogando con Lui;
  • Digiunare e astenersi dalle carni il venerdì come richiesto dalla Santa Chiesa;
  • Astinenza dalle carni il mercoledì e il sabato, in onore della Madonna del Carmelo che ha richiesto questa offerta attraverso l’uso dello scapolare, tenendo presente l’importanza di mortificare la nostra carne, la nostra volontà, per rafforzare la nostra anima nella ricerca di Dio.

L’adorazione eucaristica occupa un posto privilegiato nella nostra vita, poiché è stata una speciale richiesta di Gesù di adorarlo per i sacerdoti che non credono più nel Sacramento dell’Amore; per i religiosi che non si inginocchiano più davanti al Sacramento dell’Amore; e per tutti coloro che non credono più al Sacramento dell’Amore. Dopo questa richiesta di Gesù alla nostra Madre Fondatrice, abbiamo iniziato l’Adorazione Perpetua nel nostro Istituto e l’abbiamo coltivata con grande amore, perché Gesù Eucaristia è il nostro tesoro più grande!

Lo scopo della contemplazione è l’evangelizzazione, è riversare questo amore ricevuto al cospetto di Dio sulle anime che incontriamo, affinché anch’esse facciano un’esperienza profonda di amore e di trasformazione.

Evangelizziamo in diversi modi, come dettagliato nella parte della missione, sempre mossi dallo Spirito Santo, utilizzando i suoi doni e carismi, poiché non possiamo fare nulla da soli, in tutto dipendiamo dalla grazia di Dio.

«Nella sequela di Cristo e nell’amore alla sua persona è necessario crescere in santità nella vita consacrata. Si richiede pertanto fedeltà al carisma fondazionale e al patrimonio spirituale dell’Istituto. In questa prospettiva, il carisma dell’Istituto spingerà la persona consacrata ad essere tutta di Dio, a parlare di Dio e con Dio, ad assaporare quanto è buono il Signore, in ogni situazione. (Cf. Vita Cost. 36).” (Regola di vita)