Il rapporto con Dio non è semplicemente questione di metodi, schemi, norme, questi ci possono aiutare per trovare ognuno il suo percorso per avvicinarsi a Dio, ma è fondamentalmente una relazione di amore spontanea e libera.
Ogni essere umano è unico e irripetibile e Dio, nella sua infinita misericordia, rispetta questa diversità.
Molti santi e sante, maestri di spiritualità, hanno descritto vari metodi per avere una vita di preghiera, per arrivare all’unione intima con Dio, ma loro stessi giungono alla conclusione che questi metodi sono solo delle indicazioni e che la cosa fondamentale è amare e osservare il comandamento dell’amore.
“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso”.

L’orazione è la porta per entrare nel castello

Dio è amore, amore perfetto, amore infinito, amore semplice e genuino e ha creato l’uomo capace di amare: la preghiera è senz’altro la via principale per stare vicino a Dio.

Come dice S. Teresa d’Avila: “l’orazione è la porta per entrare nel castello”e il castello è la nostra anima dove dimora Dio.

Per incontrare Dio dobbiamo addentrarci nel profondo della nostra anima e per fare ciò abbiamo bisogno di coltivare il silenzio; Gesù stesso ci dice: “quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto”.

Il silenzio non è semplicemente assenza di rumori, di relazioni, di parole, ma è un silenzio interiore, proprio di un’anima capace di raccogliersi e stare unita a Dio anche in mezzo alle tempeste della vita, un’anima che non si lascia sopraffare da tutto ciò che la circonda.

Anche le preghiere più semplici e ripetitive, se fatte con il cuore, possono elevare l’anima a Dio: basta un semplice pensiero, un’invocazione, fatta sia nei momenti di gioia che di tristezza, è accolta da Dio

Perché Lui non vuole grandi discorsi, o trattati teologici per farlo abbassare fino a noi, vuole soltanto il nostro cuore. Un cuore puro che lo ama e che si lascia amare da Lui.

Citando ancora S. Teresa, lei definisce la preghiera: “un intimo rapporto di amicizia, nel quale ci si trattiene spesso da solo a solo con quel Dio da cui ci si sa amati”.

Dio ci ama

Sì, Dio ci ama a tal punto da prendere le sembianze umane, assumere le nostre fragilità, per stare vicino a noi.
In realtà è Dio stesso che ci cerca, ci sta accanto, noi non dobbiamo far altro che accoglierlo, invocarlo, farlo nostro compagno di viaggio in questa vita.
Pensiamo al grande mistero del Natale, all’Incarnazione del Figlio di Dio!
Dio si fa piccolo, fragile, umile… e tutto questo per essere l’Emmanuele, il Dio-con-noi.
Lasciamoci travolgere da questo grande mistero d’amore, è Dio stesso che ci indicherà la strada, ad ognuno la propria strada, per attirarci a Lui, noi dobbiamo solo desiderarlo…
Apriamo il nostro cuore, perché Dio diventi sempre più prossimo e più intimo a noi, riscopriamo la sua presenza dentro di noi, caliamoci nel nostro “castello interiore” per scoprirvi il tesoro più grande.
Coltiviamo quest’amicizia, questo rapporto da’amore con Dio;un rapporto fatto di gesti umili, semplici, quotidiani, di parole cariche di affetto, di confidenza, di ringraziamento.
Dio ci aspetta nel centro della nostra anima, per una relazione di amore, Lui è sempre vicino a noi, è così prossimo e si fa sempre più presente nella nostra vita, ma solo se noi lo vogliamo, perché Dio ci ama a tal punto di cercarlo o di rifiutarlo.
Ma siamo consapevoli che chi sta vicino a Dio ha la gioia eterna.